27.06.2025/ore 18.30
28.06.2025/ore 18.30
Perle Sparse - Perles fanné par tous è un’installazione con degli interventi performativi che mette al centro il tema del viaggio e del ritorno al proprio Paese di origine. Un viaggio da Mauritius all’Europa e ritorno, una mappa geografica multimediale e immaginaria, un percorso narrativo e sensoriale tra i ricordi, una riflessione su cosa si porta con sé quando si migra. Tra gli elementi fondanti del lavoro c'è l’acqua che viene associata al movimento della diaspora. Del suo Paese di origine, Sobah conserva l'immagine di un immenso campo di canna da zucchero che si apre di fronte alla casa di sua nonna. Le piantagioni rimandano al contesto violento della società schiavista che ha imprigionato le Mauritius per secoli, ma anche alla genesi di un vero legante della diaspora: la musica séga. Come un bagaglio immateriale, la madre e il padre di Vashish Soobah portarono in Italia quei canti, protagonisti di rituali religiosi insieme all’acqua: il mare, che per la cultura induista rappresenta una divinità; il fiume, dove le famiglie si incontravano per lavare i panni, e poi Fiumefreddo di Sicilia, ancora un luogo di ritrovo e di comunità, in un’altra vita, in un’altra isola.
Vashish Soobah è un artista visivo nato in Sicilia da genitori mauriziani, cresciuto nel Nord Italia, formatosi a Londra e attualmente operativo a Milano. Il suo lavoro video, fotografico, performativo e sonoro esplora le cause profonde ed i meccanismi sociali intrinsechi delle migrazioni africane nel contesto globale e in particolare le implicazioni che esse registrano nelle società occidentali. I suoi progetti nascono dalla necessità di trattare con precisione e complessità il suo posizionamento come soggetto diasporico mauriziano in Italia, ovvero in quanto afro-discendente brown (non nero), con una genealogia nel sud-est asiatico. Attraverso il suo primo documentario Nanì (28° Festival FESCAAAL), realizzato a Mauritius, Vashish Soobah ha iniziato a indagare la storia della sua famiglia attraverso gli occhi della propria nonna, testimone di diverse vicende politiche ed economiche del suo paese. Seguendo nella sua ricerca un percorso matrilineare, accorda un ruolo importante anche alla madre, il suo punto di riferimento nella riscoperta e mantenimento delle tradizioni e della spiritualità mauriziane. La spiritualità emerge anche in diverse opere sulla comunità mauriziana diasporica, in particolare quella di Milano. Un altro elemento portante della sua pratica è l’interesse per l’acqua, che associa allo spostamento della diaspora. I suoi lavori sono stati esposti presso Madragoa in Portogallo, MA*GA di Gallarate, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Guarene, Almanac Inn di Torino, Marsel a Milano, spazio Oberdan, Santarcangelo Festival 2024 (FONDO 2023).
Un viaggio nell’aura di pratiche e figure chiave della spiritualità e dell’arte performativa tra corpo, gesto e visione.
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Un viaggio nell’aura di pratiche e figure chiave della spiritualità e dell’arte performativa tra corpo, gesto e visione.