02.06.2024/ore 19.00
Le cinque performer di Stuporosa piangono senza un motivo apparente, dando vita a un pianto che assume varie sfumature, a tratti trattenuto, a tratti soffocato, a tratti trasformato in musica, a volte con accenti di speranza e a volte con toni che richiamano un antico lamento funebre salentino. I corpi delle performer si frantumano alla ricerca di forme arcaiche e remote, che si dissolvono istantaneamente. Queste forme rappresentano le figure del pathos, immagini universali e archetipe del dolore umano tramandate nel corso dei secoli e delle civiltà. Nonostante appartengano a riti funebri del passato, queste immagini mantengono un valore universale poiché l'umanità ha sempre sofferto nello stesso modo fin dalla sua creazione. Le cinque performer cercano di recuperare un senso di collettività e ritualità, cercando nuove forme di mutuo soccorso sussurrando antiche formule magiche, rievocando danze tradizionali e cantando una ninna nanna salentina. In Stuporosa, come per certi versi avviene nel pianto rituale, si osserva una stilizzazione del pathos, una sua de-isterizzazione, sottolineando la necessità umana di istituti culturali condivisi e rituali comunitari per superare momenti di crisi individuale.
Francesco Marilungo frequenta l’Atelier di Teatrodanza presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Prosegue la sua formazione come performer seguendo il percorso IFA – Inteatro. Dal 2010 viene a contatto con danzatori e coreografi di fama internazionale – Lisa Kraus ed Elena Demyanenko (Trisha Brown Dance Company), Julie Anne Stanzak, Juliana Neves e Quan Bui Ngoc (Les Ballets C de la B), Masaki Iwana, Gabriela Carrizo (Peeping Tom), Yasmine Hugonnet, Jan Fabre, Gisele Vienne e Romeo Castellucci. Negli anni, lavora come performer per Enzo Cosimi, Mara Cassiani, Antonio Marras, Jonathan Burrows/Matteo Fargion e Alessandro Sciarroni. Parallelamente all’attività di danzatore intraprende un proprio percorso autoriale. Partecipa con il suo primo assolo Emily al Concorso Internazionale di Danza Out d’autore Salicedoro (primo premio e Premio Armunia) e nel 2014 viene selezionato dalla rete Anticorpi XL per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore con Siegfried. Il suo lavoro Paradise, vincitore del bando NEXT 2015/2016 della regione Lombardia, viene presentato in anteprima al Danae Festival 2015 e viene selezionato dalla rete Anticorpi XL per la Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2016. New Horizon, progetto sostenuto dalla rete europea Open Latitudes, debutta in prima assoluta a Danae Festival 2016. Love Souvenir, vincitore del bando Inteatro Festival e del bando Next 2017/2018 della regione Lombardia, debutta in prima assoluta a Inteatro Festival 2018. Il suo ultimo lavoro, Party Girl, vincitore del premio Prospettiva Danza 2020 e di Cross Award 2020, viene selezionato per la Nid New Italian Dance Platform 2021.
Un viaggio nell’aura di pratiche e figure chiave della spiritualità e dell’arte performativa tra corpo, gesto e visione.
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