22.06.2025/dalle 10.30 alle 17.30
Pleasure Rocks esplora una possibile relazione materica tra corpi umani e non umani, il laboratorio apre domande sul necessario e urgente spostamento del punto di vista antropocentrico sul mondo: così come con gli animali e i vegetali, anche con i minerali e la conformazione dei territori, abbiamo bisogno di ripensare il nostro stare, in una prospettiva che non sia solo votata allo sfruttamento e alla predazione, ma alla conoscenza, alla relazione e all’ascolto. In un luogo di osservazione, contemplazione e ascolto si accompagna il gruppo a entrare in relazione con le pietre. La pietra da oggetto diventa soggetto, corpo, compagna di esplorazione. Durante il workshop si alterneranno momenti di esperienza somatica a momenti di letture, confronti e visioni.
Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli, insieme nel duo artistico Ultimabaret, svolgono una ricerca che si muove tra il confine e le possibilità dello sconfinamento: quello poroso della materia, tra umano e altro dall’umano. Quello sinuoso del piacere, che viene ricercato e risignificato ad ogni esperienza. Raccagni è filmmaker, regista e performer, mentre Stimoli è danzatrice, coreografa e performer: i due diversi background e i molteplici linguaggi, l’ecletticità e l’esperienza di attivismo e indagine poetica sono continuamente in circolo. Il duo genera un processo di dis-identificazione dei generi, dei linguaggi, delle discipline e delle categorie. La ricerca si è inizialmente focalizzata sulla creazione di nuovi immaginari legati alla sessualità, in particolare sulla decostruzione visiva del confine corpo. Da qui le performance Pornopoetica e Camera oscura e il film Diario blu(e), presentati tra gli altri a Pergine Spettacolo Aperto, Torino Film Festival, Visions du réel, Far East festival. Dal 2018, con l’avvio di Pleasure Rocks, progetto nato insieme all’artista visiva Alessia Bernardini e presentato in spazi culturali ibridi tra cui Triennale Milano, Fabbrica del Vapore Milano e Leporello Roma, la ricerca sposta il baricentro sulla relazione tra corpi umani e non umani, in particolare con la materia delle pietre e dei minerali, prendendo direzioni inaspettate.
Un viaggio nell’aura di pratiche e figure chiave della spiritualità e dell’arte performativa tra corpo, gesto e visione.
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